Veggenza si, veggenza no

Tutti o quasi, pensano, essendo donne, di poter propinare considerazioni, per me poco veritiere, sull’atteggiamento femminile. Mentre leggevo un post, mi resi conto che io non ero e non appartenevo a quella categoria: “Non bisogna tirarsela!” a “Sono come tu mi vuoi!” Il veder ridurre me stessa a dei banalissimi schemi comportamentali e soprattutto stereotipati, non mi andava proprio giù. Molte probabilmente fingono di non essere ciò che sono, e quindi finiscono per impersonare un ruolo che poco a vedere con loro, ma io sono una di quelle che, a costo di essere scaricata, letteralmente al primo appuntamento, tiro fuori quando di più negativo ci possa essere del mio carattere. Badate bene, non è fare gli uomini, ma dimostrare di avere un cervello pensante: la donna non è così sprovveduta e indifesa, come la si vuol far vedere. E’ sempre stata, e lo sottolineo, una che ha una forte sensibilità, riesce a captare sensazioni con una tale velocità, forse più dei neutrini. Sarà che siamo anche un po’ veggenti?

Le regole del gioco

Era a cena con vecchi amici, non ci vedevamo da qualche tempo, e come sempre le nostre chiacchiere dopo un giro di formalità sfociarono in ambito sentimentale. Tutti più o meno impegnati in una sorta di relazione embrionale, speravamo vivamente di non commettere gli stessi identici errori. Ci sono allora delle mosse giuste? E’ conveniente mostrare le proprie carte o attendere? E lì che da donna single trentenne diedi piccole pillole di psicologia femminile. Il dibattito si accese ma la verità è che è bello giocare, stuzzicare. Il desiderio che cresce piano piano ed esplode. Se il compito della donna è sedurre, l’uomo cosa dovrebbe fare? Corteggiare?